Oh No Italia: i nuovi aumenti delle tasse in arrivo nel 2019 sono l'ultima causa di malcontento tra gli operatori


Francesca C. - gennaio 13, 2019

La lista di tasse e restrizioni contro gli operatori locali in Italia è, a questo punto, davvero lunga.

Gli operatori di gambling si stanno opponendo con forza agli sforzi del governo per aumentare le tasse sul gioco d'azzardo e ridurre le quote di pagamento delle slot fisiche ai clienti.

Proposto uno sfavorevole emendamento

Parte del nuovo Maxi Emendamento parlamentario al budget, le modifiche in attesa dell'approvazione finale dall'intero Parlamento sono già abbastanza reali da generare un nuovo flusso di obiezioni dagli operatori interessati.

I principali aumenti

La modifica principale è relativa ai casinò online, le cui tassazioni aumenteranno dal 20% al 25% a partire dall'1 gennaio. Mentre il governo crede fermamente che l'aumento genererà un valore addizionale di 50 milioni di euro nelle entrate annuali dello stato, gli operatori ritengono che sia una richiesta troppo elevata per le loro tasche.

Tra le altre sgradevoli modifiche ci sono un aumento della tassazione delle entrate relative alle scommesse sportive online dal 22% al 24%, mentre gli operatori di scommesse fisici (eccetto le scommesse sulle corse dei cavalli e sul natch) avranno un aumento di due punti percentuali, arrivando al 20%.

Le scommesse virtuali avranno probabilmente un aumento di due punti, arrivando al 22%, e ci si aspetta che questi aumenti possano costare agli operatori 30 milioni in più ogni anno.

Gli oltraggi precedenti

Gli operatori hanno già il sentore che ci si stia accanendo contro di loro, dato che si erano appena adattati a un precedente piano parlamentare per aumentare le tasse sui terminali delle videolotterie (VLT) e sulle macchine di svago con vincite a premi (AWP) dello 0,25% a partire dall'1 settembre 2018 e di un ulteriore 0,25% dall'1 maggio 2019. Le due categorie stanno inoltre affrontando un aumento dell'1,25% dal primo gennaio. L'aumento delle tasse prosegue.

La Policy del Governo Contrario

Il Governo sta operando una politica di chiusura relativa alle mancanze del settore e a modifiche delle entrate del gambling. Il Ministro dell'Economia italiano Giovanni Tria ha dichiarato alla RAI: 2Abbiamo trovato altre risorse con le tasse sul gioco d'azzardo e abbiamo chiuso la questione".

Le opposizioni degli operatori locali

L'associazione italiana di gaming Logico Moreno Marasco ha espresso la sua "massima preoccupazione" all'affiliata locale Agimeg sul fatto che il Governo porterà i giocatori d'azzardo locali a cercare un valore migliore dagli operatori internazionali senza licenza.

Confronto in contrasto

Marasco ha portato come esempio la Spagna, dove la tassazone sull'online gambling è stata abbassata di 5 punti percentuali. Per l'associazione, questo è l'approccio corretto e suggerisce al contempo che il governo stia solo cercando di "ridurre il numero di operatori" all'interno del mercato regolato italiano.

Le voci contro il Governo

Il Presidente dell'associazione pubblica italiana del gaming Geronimo Cardia, ugualmente allarmato, ha esortato il Governo a condurre un'approfondita analisi dell'impatto che le modifiche di tassazione proposte avrebbero sugli operatori locali, che dall'1 gennaio stanno anche affrontando divieti assoluti in termini di pubblicità e sponsorizzazione.

Outlook

Con la vertiginosa serie di restrizioni e aumenti delle tasse, sembra che gli operatori che cercano di continuare a operare in Italia affrontino una serie di restrizioni per proteggere i profitti in quel mercato, che rischia di costare di più al governo se una quantità significativa di operatori decide di uscire dal mercato o è scoraggiata dall'entrarci in futuro.


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